Nei decenni abbiamo abbracciato discipline, garanzie, che sono simbolo della nostra volontà di lavorare in un certo modo. Uno stile di lavoro e di vita che abbiamo scelto di seguire fin dall’inizio.
Tutto parte dal Gruppo Torrefattori Triveneto, di cui facciamo parte dal 1954. Un modo di fare squadra, scambiare opinioni e suggerimenti con i colleghi, per crescere tutti assieme verso la qualità che il consumatore italiano esige. Angelo Goppion ne sarà Presidente dal 1960 al 1972 e poi anche suo figlio Sergio dal 1990 al 2004.
C’è stato l’incontro, più di trent’anni fa, con il mondo dei Fairtrade e i suoi valori, che abbiamo abbracciato volentieri dapprima semplicemente come torrefattori conto terzi, poi creando il nostro Nativo, un caffè buono in tutti i sensi.
Ma non ci bastava, e così nel 1996 abbiamo contribuito a dare vita a CSC un consorzio che ci permette di fare cultura attorno al mondo del caffè e di proporre prodotti di altissima qualità totalmente tracciati dalla piantagione fino alla tazzina.
La nostra voglia di migliorarci sempre ci ha portato dal 2016 a certificare FSSC 22000 il nostro processo produttivo, per garantire la sicurezza alimentare nella filiera.
Siamo anche membri di SCA, la più importante Associazione mondiale dedicata al caffè di qualità in tutte le sue fasi, del Comitato Italiano Caffè, importante associazione italiana che raggruppa i più importanti Torrefattori italiani. Ma soprattutto siamo fra i fondatori del Consorzio Tutela Caffè Espresso Italiano Tradizionale, di cui Sergio Goppion è vicepresidente, che ha come scopo ultimo quello di veder riconoscere l’Espresso Italiano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. Un obiettivo ambizioso, ma che siamo convinti di poter raggiungere per vedere riconoscere il genio tutto italiano, anche nel settore del caffè, in tutto il mondo.