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I profumi del caffè
“Tutti i mesi sono rudimentali esperimenti dai quali nasce il settembre perfetto.” Virginia Woolf
5 agosto settembre 2022
I PROFUMI DEL CAFFÈ
“Tutti i mesi sono rudimentali esperimenti dai quali nasce il settembre perfetto.” Virginia Woolf
Settembre è un mese che mi è sempre piaciuto tantissimo, fin da bimba: coincideva con i preparativi del ritorno alla normalità e l’acquisto dei testi scolastici, con il loro meraviglioso profumo di nuovo, sanciva una sorta di capodanno anticipato.
E’ incredibile come certi profumi si fissano nella memoria, evocando emozioni che parlano di “casa”. Erri De Luca scrisse che “a riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco” e dai libri alla nera bevanda il passo è stato brevissimo.
Ma quali sono i profumi che rendono ogni volta diverso il caffè o, per meglio dire, quali sono i profumi del magico chicco?
Cominciamo con il dire che il seme verde, crudo non è che sappia di molto ed è la tostatura, da bionda a intensa, che riesce a tirar fuori dal chicco aromi e personalità. Già la parola “tostato” ricorda un profumo caldo e morbido, quasi vellutato. Goloso come il cioccolato e la nocciola. Ma il chicco può restituirci sentori “scuri” come il ribes e i chiodi di garofano, oppure speziati come la vaniglia e i semi di coriandolo.
Se pensiamo al caffè quindi come ingrediente e non solo come bevanda ecco che si apre un caleidoscopio di combinazioni, come Niki Signit insegna nel suo libro rivoluzionario “La grammatica dei sapori” (Gribaudo, 2010).
A diversi aromi quindi corrispondono abbinamenti che ci rimandano a ricette in cui il caffè diventa co-protagonista.
Provate a pensare, iniziando appunto dalla lettera A: il caffè si sposa benissimo con l’arancia, compagna perfetta per la colazione.
Diventa interessante nel Banana Bread e con la cannella diventa più rotondo: nei bar messicani un bastoncino di cannella può sostituire il cucchiaino.
Per non parlare del cardamomo, i cui semi racchiusi nella bacca sono l’ingrediente principe del caffè arabo. Se vi dico cioccolato? E se vi dicessi ciliegia?
Mandorle, noci e nocciole: indispensabili per eleganti torte e anche la rosa, usata per aromatizzare il caffè turco, vi sorprenderà piacevolmente.
Chiudiamo in bellezza con lo zenzero, usato nelle coffee house nel XVII secolo e ancor oggi nello Yemen, come insaporitore della bevanda realizzata con i gusci del caffè e servita con un morbido dolce al miele, il bint al sahn.
La ricetta di settembre è una sorta di ritorno a casa, ai ritmi conosciuti che rassicurano, come la Crostata “d’seirass”, un antico dolce provenzale che prende il nome da un prodotto tipico piemontese, parente strettissimo della ricotta.
RICETTA TORTA “D’SEIRASS”
Pochi e semplici ingredienti per una torta la cui preparazione si perde nella notte dei tempi e che necessità di ricotta vaccina freschissima, degna sostituta del “seirass”: l’aggiunta del caffè, in polvere e sotto forma di espresso, darà alla colazione settembrina uno sprint profumatissimo.
Dosi per 6/8 persone
Difficoltà: media
Preparazione: 20’ più il riposo
Cottura: 45’
Home economist: tortiera diametro 22-24 cm
Ingredienti per la pasta frolla
300 g di farina di tipo 00
150 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero zefiro
1 cucchiaino di polvere di caffè
3 tuorli d’uovo a temperatura ambiente
1/2 bacca di vaniglia
Ingredienti per la farcia
350 g di ricotta freschissima
100 g di zucchero zefiro
1 uovo
1 tazzina di caffè espresso
1/2 bacca di vaniglia
Procedimento
Nella ciotola della planetaria monta il burro con lo zucchero, unisci i tuorli d’uovo appena sbattuti con i semini di vaniglia e infine la farina setacciata con la polvere di caffè.
Impasta velocemente fino a ottenere un impasto omogeneo, forma un panetto, avvolgilo nella pellicola e fai riposare in frigo per almeno un’ora.
Nel frattempo lavora gli ingredienti per la farcia: monta l’uovo con lo zucchero, aggiungi il caffè, la ricotta e la vaniglia.
Stendi la pasta frolla: 2/3 li userai per ricoprire una tortiera di 22-24 cm di diametro e la parte restante per realizzare delle striscioline con cui decorare la superficie. Versa e livella la farcia, ricopri con la decorazione e cuoci nel forno statico già caldo a 180° per circa 40/45’.
Sforna, fai raffreddare completamente e servi la crostata spolverata di zucchero a velo.
ANNAMARIA PELLEGRINO
Cuoca, foodblogger, docente e narratrice gastronomica.
Ama la buona cucina e raccontarla alle persone.
Per il magazine Goppion cura la rubrica “Le Colazioni di Anna Maria”, dove racconta ricette per addolcire uno dei momenti più belli della giornata.