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La malgara
Un caffè con Irene Piazza, casara e allevatrice a Pieve Tesino (TN)
1 marzo 2024
La Malgara
Il 6 gennaio 1974 fu trasmessa in Italia la prima puntata di Heidi, un cartone disegnato da Hayao Miyazaki e tratto dall’omonimo romanzo della svizzera Johanna Spyri, del 1880.
Irruppe in un palinsesto televisivo ricco di personaggi come Braccobaldo, Orso Yoghi, Antenati, passando per Napo Orso Capo e Penelope Pitstop. Personaggi qualche volta *sui generis* e decisamente innocui.
Heidi invece è una bimba di cinque anni, orfana di entrambi i genitori che una zia aveva dato da crescere a un misantropo Nonno che viveva in un maso nelle alpi svizzere. Un microcosmo nel quale Heidi si muove a piedi scalzi, assieme alla capretta Fiocco di Neve ed all’amico pastorello Peter. Un mondo idilliaco nel quale irrompono il trasferimento a Francoforte, come dama di compagnia della diafana Clara, dove viene istruita dalla terribile Signorina Rottenmeier. La crisi viene superata con il ritorno collettivo in montagna, dove Clara guarisce ed Heidi impara a realizzare formaggi. E vissero tutti e felici e contenti?
Abbastanza, almeno fino a quando nella vita di Heidi arriva un personaggio fuori dal coro e fuori dagli schemi.
Si chiama Irene Piazza (@irene_piazza), è una casara allevatrice che, assieme ad Anna, gestisce nella stagione estiva Malga Telvagola, a Pieve Tesino (TN). Il resto dell’anno lavorano con Foradori Alimentari, con le vacche che pascolano tra i vitigni.
Se cercate su Google Irene Piazza troverete decine di post, di interviste e di foto: deliziosi formaggi e salumi, dolcissime grigio alpine, maiali dallo sguardo indagatore che interagiscono con gatti sornioni e galline indaffarate. Ma non troverete una frase semplicissima: “si può fare”.
Si possono far pascolare le vacche in estate ma anche in inverno.
Si possono allattare naturalmente le vitelle per tre mesi e poi svezzarle con erba, fieno ed orzo. Si possono nutrire i maiali allevati all’aperto con siero, scarti di frutta e verdura nel segno di un’economia circolare. E si può accogliere e provare a formare un turista consapevole, quello che non raggiunge la malga in ciabatte e non chiede lasagne e patatine fritte per la creatura. Per realizzare tutto ciò Irene si è assegnata un compito importantissimo: far dimenticare l’Heidi che la montagna ancora racconta, dove tutti sono felici tra pascoli profumati e caprette sorridenti. Compito arduo, a volte feroce, ma necessario.
È quanto condivide Irene, in una bellissima giornata di sole, mentre sorseggiamo una miscela di caffè appena macinata: lei da una vivace mug rossa e io da una tazzina. Il caffè è preparato con la moka ed allungato con acqua calda. Anna, e la sua strepitosa torta di mele, chiudono un momento perfetto, dove ho imparato tantissimo.
Ad esempio che quando ci sono vacche al pascolo sarebbe consigliato non camminare scalzi.
ANNA MARIA PELLEGRINO
Gastrònoma e foodblogger.
Ama la bella cucina e narrarla alle persone.
Per il magazine Goppion ha curato nel 2022 la rubrica “Le Colazioni di Anna Maria”, nel 2023 ci ha portato a fare il giro del mondo con “Il caffè degli altri” e per questo 2024 ci racconta la storia di 12 donne attraverso una tazzina di caffè nella rubrica “Donne&Caffè”