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HASTA LA DOLCEZZA, SIEMPRE
Salutiamo la fine dell’estate con un flan cubano e una tazza di cafecito
25 agosto 2023
Hasta la dolcezza, siempre
Provate a pensare al mese di agosto come a un frutto giunto al termine della sua maturazione. La buccia vellutata, i colori accesi. E poi la polpa, morbida, che si disfa tra le dita che diventano parte della porzione, da ripulire senza imbarazzo.
Ecco, ora chiudete gli occhi ed immaginate anche il gusto. Dolce, certo, ma non una dolcezza stucchevole, tutt’altro. Quasi un miele, un’ambrosia. Amabile e soave.
A fine mese l’estate sta languendo e lenti, anche se non lentissimi, sono i gesti ed i pensieri. Ritmi decisamente meno martellanti, distanti dall’ennesimo tormentone estivo.
Adolescente negli anni Ottanta il mitico “Vamos a la playa” dei Righeira fu il tormentone per eccellenza che venne sostituito d’imperio quindici anni dopo, durante un estenuante ma divertente viaggio in camper, conseguente a una partenza meno intelligente delle altre.
Sto parlando di un disco per me unico, la colonna sonora di moltissime estati, intriso di malinconia e lentezza, di sorrisi e di risate, evocati dalla voce di Compay Segundo, pseudonimo di Máximo Francisco Repilado Muñoz, musicista cubano morto a 95 anni nel 2003 e protagonista, assieme ad altri anziani talenti assopiti nell’oblio del regime castrista, dello struggente docu-film “Buena Vista Social Club”, girato da Wim Wenders nel 1999.
Testimonianza, catturata dall’occhio del regista tedesco anche in bianco e nero, di un leggendario gruppo di musicisti cubani, alcuni dei quali ultranovantenni, che evoca un’Avana, nonostante la povertà e il dolore, colorata, profumata e dolce. Come i caffè che si bevono nell’isola caraibica.
La miscela Arabica cubana, incredibilmente corposa, possiede un aroma forte che sa di tabacco, con sentori di caramello, nocciola e cacao, sentori che vengono espressi nel cafecito, che si può preparare, utilizzando la moka, mescolando alla polvere di Arabica zucchero di canna, già direttamente nel filtro. Risulterà cremoso con un gusto forte e dolce, per certi versi simile a quello del nostro ristretto.
E con cosa lo accompagneremo un caffè dai mille sentori e già dolce di suo? Ma con un dessert semplice, simile al crème caramel, che proviene dalla decisamente contaminata tradizione gastronomica cubana. La sua particolarità è data dall’uso di latte condensato e, nelle sue molteplici varianti, di polpa di batata o di zucca.
L’estate agli sgoccioli, quindi, la saluteremo cullandoci con le note di “Chan Chan”, degustando una fetta di flan cubano e un cafecito, entrambi serviti nelle nostre porcellane più fini e preziose.
FLAN CUBANO
Dosi per 4-6 persone
Difficoltà: semplice
Preparazione: 15 minuti più il riposo
Cottura: 40 minuti
Attrezzi: stampo da 20/22 cm o 4/6 stampini singoli
Ingredienti
200 g di latte condensato
200 g di latte intero a temperatura ambiente
4 uova a temperatura ambiente
120 g di zucchero di canna zefiro
1 bacca di vaniglia, i semini, oppure un cucchiaio raso di polvere di caffè
circa 150-200 ml di caramello
Procedimento
Ottieni dalla bacca i semini oppure lasciala in infusione nel latte reso tiepido per un’intera notte. Stesso procedimento in caso tu preferisca la polvere di caffè.
In una ciotola mescola le uova con lo zucchero, senza montarle troppo, amalgama bene il latte condensato e infine aggiungi il latte aromatizzato.
Distribuisci nello stampo, o negli stampini singoli precedentemente bagnati, il caramello e versa la crema.
Nel forno statico già caldo a 160° cuoci il dolce in un bagnomaria caldo per circa 45-50 minuti.
Sforna, abbatti in positivo e fai riposare in frigo.
Al momento del servizio, dopo aver praticato un’incisione lungo tutta la circonferenza dello stampo, così da rendere più semplice l’estrazione del flan, capovolgilo in un piatto da portata o in piattini singoli.
Anna Maria Pellegrino per questa ricetta ha usato LTD ED Colombia, il nostro monorigine certificato CSC®.
ANNAMARIA PELLEGRINO
Gastrònoma e foodblogger.
Ama la bella cucina e narrarla alle persone.
Per il magazine Goppion ha curato nel 2022 la rubrica “Le Colazioni di Anna Maria”, mentre in questo 2023 ci porta a fare il giro del mondo con “Il caffè degli altri”.