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la violinista
Gisella Curtolo, il suo violino e l’amore per l’insegnamento
25 ottobre 2024
La violinista
“Un tavolo, una sedia, un cesto di frutta e un violino; di cos’altro necessita un uomo per essere felice?” Albert Einstein
Nei primi anni Venti un anonimo critico musicale commentò un’esibizione di Albert Einstein: “suona in modo eccellente ma non si merita tutta questa fama mondiale: ci sono molti altri violinisti altrettanto bravi”. Era evidentemente ignaro che la fama gli provenisse dalla fisica.
È stata questa la prima immagine che mi è balzata agli occhi ascoltando la voce vivace e melodiosa della violinista Gisella Curtolo mentre mi vibravano ancora le parole lette per descrivere la seconda edizione di “Note dell’Universo” l’evento ideato dalla stessa Gisella del quale cura anche la direzione artistica, che ha dato davvero il La all’autunno di Conegliano.
La manifestazione vede nella musica il mezzo di comunicazione per eccellenza per creare connessioni tra tematiche apparentemente lontane tra loro e ha consentito al fisico Eugenio Coccia, all’attrice Stefania Felicioli, alla scrittrice Nogaye Ndiaye e al campione olimpico Igor Cassina di affrontare l’attualità complessa del terzo millennio non con un “sottofondo” musicale, ma grazie alla potenza della musica stessa. È possibile quindi parlare senza dogmi di sostenibilità, diversità, accoglienza e di pace in una sorta di “accordatura naturale”, vibrando positivamente e in armonia.
La stessa performance di Gisella, Universo Multimediale, l’ha vista protagonista con l’astrofisico Piero Benvenuti e il visual artist Tempe Hernandez, in una narrazione nella quale “tecnologia, fisica, astrofisica e il gesto antico di suonare la musica di Bach” hanno coinvolto lo spettatore pur parlando linguaggi complessi, se volete, ma assolutamente comprensibili.
Nata in una famiglia di musicisti nel 1969, nella quale la musica era importante e necessaria, Gisella fin da giovanissima ha girato il mondo (“se non viaggi non suoni!”) con e per il suo strumento, anzi due, come lei stessa ha confidato: un violino del 1958 e uno nato nel 1727 dalle mani del liutaio tedesco di Lechbruck, naturalizzato a Roma, David Tecchler. Ha suonato in molte prestigiose orchestre sinfoniche e da camera, entrando nell’Orchestra del Teatro La Fenice dove è rimasta fino al 2005. L’anno successivo la vede coinvolta nell’ultimo progetto fondato e diretto da Claudio Abbado, ovvero l’Orchestra Mozart, realtà internazionale d’eccellenza anche a dieci anni dalla scomparsa del grande Maestro.
Per Rossella l’insegnamento è uno strumento fondamentale “per passare il testimone ai miei allievi” e infatti ha insegnato nei Conservatori di Cagliari e di Bolzano, mentre ora insegna a Udine e al Conservatori Superior del Liceu di Barcelona.
Ed ecco la seconda immagine nata dalle sue parole, quella del piacere e della bellezza di vivere con i giovani, ovvero di una docente che si allena in continuazione per poter trasmettere agli allievi quella stessa passione che ha respirato nei suoi maestri, dei quali parla con tenerezza infinita.
“ll talento è importante”, afferma Rossella “ma è indispensabile un allenamento continuo che si evolve con te”. “Memoria muscolare” la definisce la celebre violinista e sorridiamo pensando che un atleta olimpionico, come Igor Cassina, ha nel tempo quell’avversario che invece nel musicista diventa alleato, che gli donerà maturità e leggerezza.
La stessa leggerezza, una sorta di stato di grazia, con la quale ha finito di registrare il suo nuovo disco su Bach, Sonatas&Partitas per Ibs Classical, che mi ha accompagnata e supportata durante la scrittura di questo pezzo.
Mi verrebbe da dire che è stato stimolante come bere una tazza di caffè, la nera bevanda della quale anche Mozart era grande appassionato.
Ci siamo salutate parlando dell’importanza di lasciare un segno del proprio passaggio in questo mondo in un linguaggio, quindi, che possa essere da tutti compreso: come la musica che riesce ad arrivare nel più profondo dell’animo umano.
ANNA MARIA PELLEGRINO
Gastrònoma e foodblogger.
Ama la bella cucina e narrarla alle persone.
Per il magazine Goppion ha curato nel 2022 la rubrica “Le Colazioni di Anna Maria”, nel 2023 ci ha portato a fare il giro del mondo con “Il caffè degli altri” e per questo 2024 ci racconta la storia di 12 donne attraverso una tazzina di caffè nella rubrica „Donne&Caffè“