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biscottini ovis mollis
Frollini che si realizzano con farina, zucchero, burro e tuorli sodi
14 aprile 2022
IL CAFFÈ EUROPEO E VENEZIA
Robert Burton, in “Anatomy of Melanchonoly” (1632) racconta che “i turchi (che non bevono vino) hanno una bevanda chiamata caffè, dal nome di una bacca nera come fuliggine e amara, che essi stessi sorseggiano tanto calda quanto possono sopportarlo. Spendono molto tempo in queste sale da caffè, simili alle nostre birrerie o taverne, dove siedono chiacchierando e bevendo, godendo della reciproca compagnia e sicuri che la bevanda aiuti la digestione e apporti alacrità.”
Burton ci svela quindi che non esisteva il caffè come lo intendiamo noi e infatti il primo caffè europeo fu aperto a Venezia nel 1645. Gli inglesi dovettero aspettare fino al 1951 prima di sorseggiare ad Oxford la nera e calda bevanda.
I mercanti veneziani cominciarono ad importare caffè fin da 1600 e già nel 1615 le navi della Serenissima acquistavano caffè ad Istanbul. È così che nel 1665 Venezia fu riconosciuta, di fatto, come capitale mondiale del caffè.
Nel 1683, infatti, in piazza San Marco, aprì il famoso caffè “all’Arabo” e poco dopo i caffè nella piazza più bella del mondo diventarono 30 mentre, nella sola Venezia se ne contavano già 200. Nel 1720, infine, sempre in piazza San Marco, fu aperto il caffè “Florian”, oggi riconosciuto come il più antico del mondo.
Venezia e caffè, quindi, un connubio indissolubile, nato dai traffici dei mercanti, dalla voglia di condividere tempo con amici e conoscenti tra chiacchiere e confidenze, circondanti da infinita e struggente bellezza. E anche dolcezza, come quella elegante degli Ovis Mollis, frollini che si realizzano con farina, zucchero, burro e tuorli sodi. Nel capitolo CXLIIII del Sesto Libro di “Opera, l’arte di cucinare” Bartolomeo Scappi propone una ricetta, Vermicelli di butiro, dove suggerisce appunto l’aggiunta nell’impasto delle uova già cotte. Opera fu pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1570.
E voi, quando andrete a Venezia, per deliziare palato, occhi, cuore? La Serenissima vi accoglierà con un caffè e con la Biennale, aperta da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre 2022.
LA RICETTA
Portata: dessert, biscotti
Dosi per 24 pezzi
Preparazione: 20’ più il riposo
Cottura: 15’
Difficoltà: semplice
Home economist: casseruolina, frullatore, spianatoria, mattarello, stampino a forma di fiore.
Ingredienti (per 25 biscotti circa)
100 g di farina 170W (ovvero con poca forza, max 9% di proteine)
100 g di burro temperatura ambiente
100 g di fecola di patate
50 g di tuorli sodi (ovvero circa 3 tuorli medi)
50 g di zucchero a velo
1/2 bacca di vaniglia o la scorza grattugiata di un limone bio
un pizzico di sale
marmellata di albicocche e zucchero a velo per il servizio
Procedimento
Lessa le uova per 8-9 minuti dall’inizio della bollitura, immergile immediatamente nell’acqua fredda per raffreddarle, sbuccia e metti da parte i tuorli che dovranno essere passati al setaccio molto fine.
In una ciotola del mixer frulla il burro a temperatura ambiente con lo zucchero a velo e l’aroma preferito: otterrai un composto “sabbioso”.
Unisci al composto le uova sode ed infine la farine e la fecola setacciate con il pizzico di sale: otterrai un composto compatto.
Impasta brevemente un panetto, copri con pellicola e fai riposare in frigo per almeno due ore (anche tutta la notte).
Preriscalda il forno statico a 170° e copri due teglie con carta forno o un foglio di silpat.
Stendi la frolla ad uno spessore di circa 1 centimetro e con un tagliabiscotti tondo (oppure a forma di fiore) di 3-4 cm di diametro ricava dei dischi, disponili sulla teglia, inforna per circa 12-14 minuti o fino a quando i biscotti saranno appena dorati: non devono “biscottare”!
Sforna, fai raffreddare sopra una gratella e cospargi di zucchero a velo.
Se invece volessi rendere ancora più golosi i tuoi biscotti potrai decorare la superficie, sulla quale avrai avuto l’accortezza di imprimere un leggero avvallamento con la punta dell’indice prima di infornare, con della marmellata ed un cucchiaio di acqua, appena scaldate in un pentolino.
ANNAMARIA PELLEGRINO
Cuoca, foodblogger, docente e narratrice gastronomica.
Ama la buona cucina e raccontarla alle persone.
Per il magazine Goppion cura la rubrica “Le Colazioni di Anna Maria”, dove racconta ricette per addolcire uno dei momenti più belli della giornata.